Difetti in saldatura

Per difetti, in materia di saldatura, si intendono tutte quelle indicazioni vere che, secondo i criteri di accettabilità delle saldature stabiliti dalle normative di riferimento ed in funzione della classe di esercizio (che può essere più o meno ristrittiva), non rientrano nelle tolleranze e, quindi, assumeno la definizione di difetti.

I difetti si dividono in:

  • difetti operativi (sono quei difetti causati dalla negligenza dell’operatore);
  • difetti esecutivi (sono quei difetti che possono essere causati dalle tecniche e dai materiali adoperati).

Gli stessi si dividono in due grandi famiglie:

  • bidimensionali (vi rientrano quei difetti che presentano due dimensioni: profondità e lunghezza);
  • tridimensionali (vi rientrano quei difetti che presentano tre dimensioni: profondità, larghezza e lunghezza, che conferiscono la tipica forma sferica, più o meno allungata).

i difetti bidimensionali sono da considerarsi più pericolosi in quanto, a differenza di quelli tridimensionali che tendono a rimanere inglobati all’interno delle saldature, una volta sollecitati si espandono.

Esempi di difetti bidimensionali sono:

  • cricche (a caldo, a freddo);
  • incollature;
  • incisioni;
  • etc.

Esempi di difetti tridimensionali sono:

  • porosità;
  • soffiature;
  • inclusioni di gas;
  • etc.

Per identificare i difetti non esiste una metodologia di controllo migliore o peggiore, ma la stessa varia in funzione del tipo di difetto che si cerca, dei materiali e del processo di saldatura utilizzato.